L’apertura delle frontiere da domani, 3 giugno, ai cittadini europei senza obbligo di quarantena, aiuta a salvare i raccolti italiani nelle campagne con il ritorno dei circa 150mila lavoratori stagionali comunitari, provenienti soprattutto da Romania, Polonia e Bulgaria, mentre per gli addetti extracomunitari occorrerà attendere lunedì 15.
Una decisione commentata in modo positivo dalla Coldiretti, “Una buona notizia anche per il nostro territorio”, sottolinea il presidente dell’associazione di Como, Fortunato Trezzi, che spiega come “Le imprese agricole si stanno già impegnando in tutta Italia per accompagnare il trasferimento dei lavoratori europei dai Paesi di origine”.
In provincia la manodopera proveniente dall’estero viene impiegata in particolare nel comparto del latte, nelle stalle e in alpeggio durante i mesi più caldi; ma non solo, molti addetti stagionali vengono assunti nelle numerose strutture agrituristiche, che quest’anno sono però gravate da un calo drammatico del mercato turistico, in prevalenza quello internazionale.
Secondo le stime della Coldiretti più di ¼ del Made in Italy a tavola viene raccolto nelle campagne da 370mila operatori regolari che arrivano ogni anno dall’estero, fornendo il 27% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore.