Lavarelli sempre più rari nel lago di Como. Dal 2011 al 2019, da quasi 131mila chili di coregoni pescati, il dato è sceso a poco meno 33mila, una riduzione che preoccupa e che ha spinto la Regione a pubblicare un bando per avviare uno studio scientifico sulle cause della drastica riduzione di un pesce simbolo del Lario.
Nei mesi scorsi era stato attivato un tavolo di confronto tra Regione e pescatori e sono state individuate tre possibili cause del calo: un eccesso del prelievo di pesca, una carenza di fonti alimentari durante la prima fase di accrescimento e un peggioramento della qualità dell’acqua nelle zone riproduttive profonde. “Abbiamo deciso di avviare nei prossimi giorni una gara per indagare sulla popolazione di questa tipologia di pesce nel lago di Como – spiega l’assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi – E’ necessario uno studio scientifico che individui in modo univoco le cause della crisi di una specie che ha subito un brusco crollo dal 2015. Chiederemo una analisi dei parametri ambientali che possono influire sul loro benessere. La crisi dei lavarelli infatti sta mettendo in grossa difficoltà i 60 pescatori professionisti del lago”.
Gli esperti dovranno valutare gli effetti della pesca, le disponibilità alimentari dei pesci e le zone di riproduzione del coregone. Lo studio avrà una durata biennale, con un costo stimato di circa 40mila euro.
“Sui dati della pesca – spiega Rolfi – si conferma il trend negativo con una riduzione del 26% rispetto al 2018 e un del 75% rispetto al 2011, parzialmente compensato nel 2019 da un incremento del pescato di altre specie. Alcuni pescatori hanno abbandonato o ridotto la loro attività perché è diventata troppo poco remunerativa proprio a causa del calo quantitativo”.