C’è anche un 31enne di Fenegrò tra gli iscritti sul registro degli indagati nella maxi inchiesta della Procura di Torino su un presunto traffico di smaltimento illecito di rifiuti all’interno di discariche abusive sequestrate dal Nucleo Operativo Ecologico di Milano prevalentemente in Piemonte, ma anche in Lombardia, una delle quali in provincia di Como, a Oltrona San Mamette.
Il comasco, in concorso con altri due persone, è accusato di essersi procurato <<un ingiusto profitto derivante dall’illecita gestione dei rifiuti>> valutabile complessivamente in una cifra non inferiore al milione e mezzo di euro, totale <<corrispondente al prezzo medio applicato ai produttori iniziali per il ritiro dei rifiuti speciali pari a 90 euro a tonnellata>>. Inoltre è sottoposto alla misura cautelare di obbligo di firma quotidiano.
Un trasferimento da 264 tonnellate sarebbe stato monitorato dagli inquirenti dopo essere partito da un’azienda di Como già in passato finita nel giro delle indagini Antimafia. In totale, nella discarica di Oltrona, sarebbero confluite oltre 1.100 tonnellate di rifiuti stoccati in modo illecito e senza autorizzazioni, all’inizio del 2018.
In totale, su richiesta della procura di Torino, sono state sedici le misure di custodia cautelare tra Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Calabria e Sicilia per smaltimento illecito e roghi di rifiuti. Sei le persone in carcere, tre ai domiciliari e sette con obbligo di firma. Secondo gli inquirenti, la rete di soggetti coinvolti avrebbe smaltito in modo illecito grandi quantità di rifiuti, spesso attraverso roghi per bruciare gli scarti, con un profitto stimato di circa 2,5 milioni di euro. Sequestrati in tutta Italia 9 capannoni industriali e automezzi per un importo complessivo di circa 3 milioni di euro.