Non si placano le polemiche sollevate ieri dal Pd sul tema dell’imposizione fiscale sui frontalieri.
I dem hanno definito “sconcertante” la lettera inviata dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e dal presidente uscente del Canton Ticino, Christian Vitta, ai ministri dell’Economia di Roma e Berna nella quale si chiede di accelerare i tempi per arrivare a siglare l’intesa, che imporrebbe una tassazione sui lavoratori frontalieri anche in Italia. “La lettera firmata dal Presidente Fontana costituisce un vero atto di tradimento nei confronti dei lavoratori frontalieri, per di più in un momento di crisi come questo – commenta il deputato comasco del Movimento 5 Stelle Giovanni Currò -. Urlando al vento ordini del giorno e provvedimenti senza alcuna efficacia, alla prova dei fatti la Lega svela il suo vero volto: tradisce i cittadini che in questi anni hanno dato fiducia. E conferma di essere sempre più uguale alla Lega dei ticinesi”.
Al Pd, ieri in serata aveva risposto duramente la Lega. “Senza vergogna – attaccavano l’europarlamentare Alessandro Panza con i parlamentari della Lega Nicola Molteni, Eugenio Zoffili, Stefano Candiani, Matteo Bianchi, Dario Galli – ancora una volta, il Partito Democratico mistifica la realtà al solo fine di mascherare i propri fallimenti. La Lega, a differenza del Pd sempre attenta e vicina alle esigenze dei frontalieri, aveva bloccato l’accordo portato avanti dalla sinistra con la Svizzera, che aveva un impatto fortemente negativo sui lavoratori frontalieri e che mortificava i territori di confine, al fine di ottenere un provvedimento migliorativo. Così stanno le cose: tutto il resto sono solo accuse strumentali da parte del Pd”.
FERMI: “NO ALL’ACCORDO DEL 2015”
“Ribadisco il mio no secco alla ratifica dell’accordo 2015 con la Svizzera sull’imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri residenti in Italia”. Sulla questione frontalieri sollevata dal Pd interviene anche il presidente del Consiglio Regionale della Lombardia Alessandro Fermi, che dice: “Bene ha fatto il presidente Fontana, con la sua lettera ha costretto il Partito Democratico a convenire sul fatto che l’accordo lede e danneggia i lavoratori frontalieri e i territori. E visto che ora siamo tutti concordi e che la ratifica spetta solo ed esclusivamente al Parlamento, evitiamo di affrontare adesso questo tema. Lo trovo particolarmente inopportuno, visti i tempi di emergenza sanitaria ed economica che stiamo attraversando”.