«No al processo alla sanità lombarda. Ma qualcosa bisognerà cambiare. A partire dai confini delle Ats». Fabrizio Turba, sottosegretario alla presidenza della Lombardia e consigliere regionale della Lega, respinge le «troppe polemiche inutili che non hanno tenuto conto dell’emergenza». Ammette, però, che «qualcosa non ha funzionato». Ad esempio, «l’estensione territoriale della nostra Agenzia di Tutela della Salute. Sarebbe sicuramente meglio avere due Ats separate: – dice Turba – accorpare Como e Varese è stato un errore». Il nodo del problema, secondo Turba, è la «mancanza di figure dirigenziali sul territorio lariano. Non è campanilismo – spiega – perché le cose funzionino bisogna avere punti di riferimento precisi. Per questo è meglio ritornare a due strutture, che lavorano sul territorio in modo incisivo». Anche per Turba, quindi, l’esperimento dell’Ats Insubria sembra non aver dato i risultati attesi. E andare oltre la legge 23 – legge di riforma voluta nel 2015 dall’allora governatore Roberto Maroni – è una questione di cui si dibatte molto. Forse, anche una necessità non più rinviabile. Ne è convinto, ad esempio, Raffaele Erba, consigliere regionale comasco del Movimento 5 Stelle. «La responsabilità di quanto accaduto in questi mesi non può essere addossato alle singole Ats – dice Erba – le scelte sono state sbagliate a monte. Il problema sta nel fatto che il sistema sanitario è stato fatto a pezzi con la riforma Maroni». Erba elenca le questioni a suo avviso irrisolte: «Il depotenziamento della sanità territoriale e l’assenza di una rete sociale; l’età media molto alta dei medici di base, che devono seguire un numero eccessivo di persone; il forte sbilanciamento sul versante degli ospedali privati, che lavorano sulle prestazioni più remunerative». Il consigliere dei 5 Stelle conclude il suo ragionamento con una nota sulla commissione d’inchiesta finita nel vortice delle polemiche per la presidenza assegnata alla renziana Patrizia Baffi: «Sarebbe stata fondamentale per scoprire i punti deboli della sanità lombarda, evidentemente qualcuno ha avuto paura».