Interrogatori al via oggi per i primi tre tra i dodici indagati arrestati martedì scorso per le presunte tangenti ai funzionari dell’Agenzia delle Entrate che hanno ottenuto gli arresti domiciliari. I due che invece sono in carcere al Bassone sono già stati sentiti ieri dal giudice Maria Luisa Lo Gatto.
Questa mattina, gli interrogatori, previsti con gli imputati nella caserma della guardia di finanza di Albate collegati in videoconferenza con il Tribunale, per problemi tecnici si sono svolti in realtà in presenza, direttamente nel palazzo di giustizia di Como, davanti al giudice.
L’ex funzionario dell’Agenzia delle Entrate di Como Roberto Santaniello, difeso dall’avvocato Davide Bartulli, si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’indagato avrebbe detto di non aver mai nella sua carriera professionale incassato denaro in cambio di qualsiasi “favore” illecito e avrebbe poi deciso di non rispondere alle domande del giudice. Tramite il suo legale potrebbe chiedere a breve di essere interrogato dal pubblico ministero titolare dell’inchiesta, Pasquale Addesso.
Ha risposto alle domande del giudice su tutti i capi di imputazione invece l’avvocato Niva Matteri, difesa dal fratello Giovanni. E’ toccato poi al commercialista Dino Leoni sedersi davanti al giudice lo Gatto. Gli interrogatori degli altri nove arrestati che hanno ottenuto i domiciliari riprenderanno la prossima settimana.
Ieri invece hanno risposto alle domande del giudice i due indagati che sono in carcere al Bassone, Roberto Colombo, 61 anni, residente a Casnate con Bernate, funzionario dell’Agenzia delle Entrate di Como e Simona Secchi, commercialista di 50 anni che risulta residente in Svizzera, a Bissone. Al termine degli interrogatori, tramite i legali entrambi hanno chiesto i domiciliari. E’ attesa la risposta del giudice.