“Frontalieri dimenticati dal cosiddetto decreto rilancio”. E’ la denuncia dei rappresentanti sindacali nazionali, che chiedono subito attenzione per questi lavoratori.
“Sulla base del decreto rilancio che, tra gli altri, stanzia ben 26 miliardi per le misure legate al lavoro di cui 16 per la proroga degli ammortizzatori sociali – scrivono in una nota congiunta Giuseppe Augurusa, Cgil, Luca Caretti, Cisl e Pancrazio Raimondo, Uil – Dobbiamo purtroppo costatare con rammarico che non si prevedono le norme a tutela del reddito dei frontalieri italiani che non godono di protezioni: contratti brevi, stagionali, atipici, colf, badanti e parasubordinati che riguardano migliaia di lavoratori che prestano servizio oltreconfine, a partire dalla Svizzera”.
Un ordine del giorno proposto dal senatore del Pd Alessandro Alfieri e approvato il mese scorso impegnava il Governo a valutare l’opportunità di riconoscere ai lavoratori frontalieri che ne fossero sprovvisti indennità, congedi parentali e/o sostegno al reddito con surroga dell’Inps. “E’ stato disatteso – contestano i rappresentanti sindacali – Auspichiamo che tutte le forze politiche lavorino nelle prossime ore, in fase di conversione in legge del decreto, nella stessa direzione per non perdere l’ultima occasione per non lasciare senza tutele una categoria di lavoratori troppo spesso dimenticata, individuando lo strumento più adeguato tra quelli introdotti nel decreto, per dare una risposta concreta a migliaia di lavoratrici e lavoratori frontalieri italiani che durante questa fase di emergenza sanitaria hanno perso il lavoro e sono esclusi dagli strumenti di protezione del reddito sin qui individuati”.