Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel video dedicato all’emergenza Coronavirus pubblicato oggi su Facebook, intervenendo su test sierologici e tamponi, ha commentato le parole di ieri dell’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, che ha parlato di un’apertura affinché i privati facciano i test, a loro spese, pagando 62 euro, prendendosene la responsabilità. Sala ha sottolineato che “lo stesso assessore pochi giorni fa ha detto ‘invito tutti a non farli, li ritengo inutili’.
Il primo cittadino pone così due domande: “La prima è rivolta al governatore Fontana e al ministro Speranza: ci fate chiarezza di cosa esattamente pensate di questi test? E in più chiedo al ministro: come è pensabile che se un cittadino è lombardo oppure veneto abbia un trattamento diverso rispetto ai test? La seconda domanda è al mio collega Fontana che dice ‘riapriremo sulla base di dati epidemiologici’. Quali sono questi dati?”.
Non è tardata ad arrivare la risposta di Gallera: “I test sierologici sono uno strumento importante a livello epidemiologico per stimare la diffusione dei virus, ma non garantiscono nessuna patente di immunità.
Regione Lombardia ha attivato una campagna di screening su operatori sanitari e socio-sanitari, e su determinate categorie di cittadini. A seguito delle delibere approvate ieri, anche i privati potranno farlo su comunità specifiche”.
“Il Ministero della Salute – ha proseguito Gallera – attraverso una nota del 9 maggio scorso, chiarisce che i test sierologici non sono autodiagnostici e quindi non devono essere venduti o messi a disposizione ‘di profani’, cioè in un contesto non governato da medici e da clinici, i quali hanno le competenze scientifiche per valutare gli esiti degli esami in modo corretto. I risultati ottenuti su un singolo campione di siero “non sono sufficientemente attendibili per una valutazione diagnostica – si legge ancora nella nota del Ministero – “.
“I test anticorpali dunque – ha sottolineato Gallera, leggendo la Circolare del Ministero – non possono essere uno strumento sostitutivo delle analisi molecolari (tamponi). L’atteggiamento di Regione Lombardia è corretto e coerente con l’interesse dei cittadini e con le indicazioni ministeriali. Nessuno può rilasciare una patente di immunità”.
“Invito il Sindaco Sala a chiamarmi direttamente in futuro – conclude Gallera – per fugare qualsiasi perplessità o per avere notizie ufficiali in merito alle disposizioni ministeriali. Fra rappresentanti delle istituzioni, di solito, si agisce così”.