Un boato, il fumo e le fiamme, poi una seconda esplosione ancora più violenta. Gli scoppi hanno distrutto una villetta a schiera a Fino Mornasco, in località Andrate, in via Liguria. Un ragazzo di 21 anni è morto, mentre si sono salvati il padre, che era in casa con il ragazzo, la madre e il fratello minore, che erano fuori al momento del dramma. I carabinieri della compagnia di Cantù e le squadre specializzate dei vigili del fuoco stanno lavorando per accertare la causa degli scoppi. Tra le prime ipotesi una fuga di gas, ma non si escludono altre possibilità.
La tragedia è avvenuta poco prima delle 7 di oggi. Dalle prime ricostruzioni, sembra che si sia verificato un primo scoppio nel piano seminterrato della villetta. L’esplosione ha causato un incendio e il fumo ha invaso l’abitazione. In quel momento erano in casa il 21enne, Alessandro Fino e il padre. La mamma del ragazzo era al lavoro e il fratello minore dai nonni.
Il padre del 21enne è riuscito a uscire, ha dato l’allarme e ha chiesto aiuto. Il ragazzo invece è rimasto bloccato all’interno. Poco dopo il primo scoppio si è verificata una seconda esplosione, più violenta della precedente, che ha distrutto l’abitazione. L’onda d’urto ha scagliato a decine di metri di distanza parti dell’edificio e degli arredi. Il giovane che era in casa purtroppo non ha avuto scampo. Il suo corpo è stato ritrovato solo più tardi, distante dall’abitazione.
Dopo l’allarme e l’esplosione, sentita anche a notevole distanza dall’abitazione, sono intervenute quattro squadre dei vigili del fuoco da Como e Cantù. I pompieri hanno lavorato per spegnere le fiamme e rimettere in sicurezza la zona. Tra le prime ipotesi quella di una fuga di gas, ma sono ancora in corso accertamenti.
A Fino Mornasco sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Cantù, con anche gli artificieri, ora al lavoro per ricostruire quanto accaduto. I militari dell’Arma stanno lavorando con i pompieri dell’Usar, l’unità Urban Search and rescue e i pompieri del Niat, il nucleo investigativo antincendio territoriale della Lombardia. La procura di Como ha aperto un’inchiesta e saranno determinanti i risultati degli accertamenti sulla possibile causa degli scoppi.