La Procura di Como indaga su altri due decessi, avvenuti in altrettante, distinte residenze per anziani del territorio provinciale, dopo la denuncia dei familiari degli ospiti che hanno perso la vita, che chiedono chiarezza. Sono diventate quindi in totale 12, tra Rsa e ospedali, le strutture finite nel mirino della procura di Como per la diffusione del coronavirus.
Sul tavolo del procuratore Nicola Piacente sono arrivati i nuovi esposti, che si aggiungono a quello presentati nelle scorse settimane, sempre da familiari di persone morte in strutture per anziani nel pieno dell’emergenza Covid. I fascicoli restano distinti e non sembra ci sia al momento l’ipotesi di far confluire le diverse segnalazioni in un’unica, maxi indagine.
La procura di Como ha delegato gli accertamenti e le ispezioni ai carabinieri del Nas. I militari dell’Arma del nucleo antisofisticazione e sanità, guidati dal tenente colonnello Salvatore Pignatelli, si occupano di effettuare le verifiche e di valutare le cartelle cliniche degli ospiti deceduti. I tempi non sono brevi, soprattutto perché i controlli stanno coinvolgendo numerose Rsa lombarde e perché gli stessi carabinieri specializzati devono occuparsi anche di attività ispettive per conto del ministero della Salute.
I familiari degli ospiti denunciano in particolare una presunta mancanza di informazioni, carenze assistenziali e nelle comunicazioni sullo stato di salute dei parenti ricoverati. Ci sarebbe tra gli esposti anche quello di un operatore che segnalerebbe una anomala diffusione del virus in una Rsa.