Presentato il bilancio dei primi mesi di attività del 2020 della Polizia locale di Cantù, che vede in servizio 29 agenti guidati dal comandante Vincenzo Aiello.
Un rendiconto spaccato in due, con i mesi di marzo e aprile caratterizzati dall’incombere dell’emergenza coronavirus, che ha assorbito il lavoro del comando, impegnato al 100% -come sottolinea Aiello- nei controlli covid.
In 7 settimane –spiega il comandante- sono state realizzate oltre 560 ore di lavoro straordinario, quando in media, in un anno, sono tra le 650 e le 700, con 596 interventi sul territorio a marzo e 702 ad aprile.
Un’attività di controllo svolta 7 giorni su 7, che ha visto gli agenti impegnati anche a sostegno dell’Ats, nel ricostruire e mappare la diffusione del contagio, contattando le persone in quarantena, positive e in isolamento, un servizio di vicinanza alla popolazione, molto apprezzato dagli stessi cittadini, in particolare dagli abitanti che hanno affrontato il lockdown soli in casa.
Impegnate sul territorio 7 pattuglie in servizio tutti i giorni: il numero più alto di pattuglie di polizia locale a disposizione della provincia, con attività di controllo anche in stazione, con 273 verifiche su treni in arrivo e partenza, che hanno permesso di segnalare un imprenditore rientrante dal Veneto durante il blocco totale, e di individuare una ragazza che stava scappando da casa, riaccompagnata dalla famiglia.
Pochissime le sanzioni per inosservanza dei decreti emessi per l’emergenza che hanno registrato 4 casi di violazione da parte di esercizi commerciali; mentre sono crollati i numeri delle infrazioni normalmente registrate, con gli incidenti stradali pressoché azzerati, così come i feriti. Dati che evidenziano come i cittadini si siano attenuti alle disposizioni in atto.
“Un ringraziamento -commenta oggi il comandante- va a tutti i cittadini e ai collaboratori che si sono prodigati a contribuire a contenere il contagio”.