Operazione Duffy Duck: la Finanza sequestra oltre tre milioni di euro a una società milanese, nell’ambito di un procedimento giudiziario per frode nella fornitura di mascherine ai danni della Regione Lombardia.
Si è molto parlato e discusso dei ritardi iniziali nell’approvvigionamento di dispositivi di protezione individuale, e più volte i vertici della Lombardia hanno spiegato di aver avuto problemi nella gestione delle forniture.
Le indagini sono coordinate dalla Procura di Como (pm Valentina Mondovì) e condotte dalla Guardia di Finanza.
Una società milanese aveva ottenuto a fine marzo scorso cinque affidamenti diretti da parte di Aria Spa (la partecipata del Pirellone che si occupa degli acquisti centralizzati) per la fornitura di mascherine, camici e tute mediche da destinare all’emergenza Covid 19.
Affidamenti complessivi per poco meno di 14 milioni di euro. Oltre dieci milioni, spiegano le fiamme gialle, erano stati anticipati alla società milanese, la quale però sarebbe stata in gran parte inadempiente. Di qui, la denuncia per frode nelle pubbliche forniture e l’emissione da parte dell’autorità giudiziaria lariana di un provvedimento di sequestro del denaro ancora presente sui conti correnti della società milanese.
Il 27 aprile era stato arrestato l’amministratore della società. Poi, il nucleo di polizia economico finanziaria di Como aveva effettuato alcuni approfondimenti ulteriori. La società importava dispositivi di protezione dalla Cina e per ottenere lo svincolo diretto dei beni l’amministratore, spiegano sempre le fiamme gialle, avrebbe presentato al momento dell’importazione false attestazioni della destinazione dei beni a enti pubblici e altri organismi impegnati nell’emergenza. Una procedura per ottenere uno sdoganamento rapido del materiale. Tuttavia i finanzieri avrebbero accertato che 42mila mascherine – una parte di quelle sdoganate – erano destinate a imprese private in Puglia e Lombardia.