Maxi evasione fiscale, c’è anche un comasco tra le persone coinvolte in un’operazione della guardia di finanza di Bergamo. Nel mirino delle fiamme gialle un’impresa edile di Telgate, che ha lavorato con oltre 270 dipendenti in diversi cantieri tra la Lombardia, il Veneto, il Trentino Alto Adige, la Liguria e l’Emilia Romagna.
Il giudice di Bergamo ha firmato un’ordinanza di custodia cautelare per tre persone, due in carcere e una ai domiciliari. Altrettanti sono gli indagati e tra questi c’è appunto un comasco. Le fiamme gialle hanno sequestrato beni e disponibilità finanziarie per oltre 2,3 milioni di euro.
L’impresa, secondo l’accusa, a fronte di un fatturato di oltre 8 milioni di euro, non avrebbe presentato le dichiarazioni fiscali né versato le imposte dirette, l’Iva e i contributi dovuti. La società, dopo due anni sarebbe stata messa in liquidazione, con espedienti per evadere completamente le tasse. La guardia di finanza ha ricostruito tutte le attività che erano state nascoste e ha identificato i reali amministratori, che si affidavano a prestanome e sono un 66enne bresciano e un 49enne albanese. Il comasco, con gli altri indagati sarebbe stato uno dei prestanome dei responsabili della frode.
A fronte del volume d’affari realizzato e non dichiarato negli anni 2017 e 2018, la società avrebbe dovuto versare all’Erario 2,3 milioni di euro di tasse. Ma nulla è stato versato nella casse dello Stato. I risparmi illeciti hanno anche consentito all’azienda di offrire sul mercato prezzi nettamente inferiori a quelli dei concorrenti onesti. Sono stati sequestrati 11 immobili, tra cui una casa con piscina, conti correnti, denaro contante, quote societarie per un valore di 200mila euro, automobili, moto e orologi di pregio.