Il rilancio del commercio al dettaglio e dell’artigianato passa da una serie di proposte condivise da 65 assessori di comuni capoluogo, tra cui Como, che hanno sottoscritto un accorato appello dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) al Governo. Una serie di richieste che mette d’accordo tutti e non ha colore politico.
Si parte dalle azioni di breve periodo, rispetto alla gestione immediata delle conseguenze generate dal lockdown. Si chiede, ad esempio, di prevedere un rimborso completo ai comuni delle mancate entrate da tassa e canone di occupazione di suolo pubblico, Tari e tassa di soggiorno dovute alla chiusura forzata delle attività e la messa a disposizione di risorse che possano consentire alle amministrazioni di attivare politiche di sostegno alle attività produttive. E poi ancora consentire la riduzione o l’azzeramento dell’Imu per i locali commerciali, alberghieri e extra alberghieri di proprietà, prevedere contributi diretti per le spese di sanificazione dei locali, identificare semplificazioni amministrative per velocizzare la ripartenza con le misure previste dalla Fase 2.
A queste si aggiungono poi anche altre proposte di intervento a gestione diretta dei comuni tra le ipotesi spicca la concessione a titolo gratuito – con rimborso all’ente locale delle risorse non incassate tramite uno specifico fondo nazionale – del titolo di occupazione del suolo pubblico per bar e ristoranti almeno nella stagione estiva con possibilità di ampliare le aree dove installare dehors e tavolini per garantire il distanziamento.
“Il Governo non può e non deve dimenticarsi degli Enti Locali, chiamati per primi a dare delle risposte alle drammatiche richieste di aiuto di esercenti commerciali, ambulanti, artigiani e piccole e medie imprese – ha detto l’assessore al Commercio del Comune di Como, Marco Butti – Vanno messi in campo interventi che, nel breve periodo, diano alle piccole realtà produttive l’ossigeno per ripartire con le nuove regole e che sul medio e lungo termine prevedano azioni e strumenti diversificati in base alla tipologia e alla dimensione comunale” ha concluso l’assessore.