Il settore agricolo è quello che ha resistito meglio ai cambiamenti imposti dall’emergenza coronavirus.
Un primo bilancio della reazione del comparto nel nostro territorio, è stato stilato oggi dal presidente di Coldiretti Como e Lecco, Fortunato Trezzi, e dal direttore Giovanni Cremonesi.
Le aziende, grandi e piccole, hanno reagito alle difficoltà, adattandosi e ampliando i servizi, come, ad esempio, quello delle consegne a domicilio.
Non mancano comunque le note negative, a partire dal calo del prezzo del latte riconosciuto ai produttori: dai 39/40 centesimi litro precedenti la pandemia, ai 32/33 di oggi, dovuti alla decisione unilaterale delle aziende trasformatrici, che hanno portato ad un taglio del 10-20% del valore.
Altro tasto dolente, il blocco del servizio della ristorazione, dalle mense, ai ristoranti, che ha portato in tutte le sue declinazioni, ad un crollo dei consumi di prodotti agricoli, stimato nell’ordine del 30%, nonostante –spiega Trezzi- i consumi siano stati controbilanciati dagli acquisti delle famiglie nei supermercati.
Tra i temi trattati anche il problema della fauna selvatica, con i cinghiali, e gli ungulati in generale ad imperversare nei campi, soprattutto nell’alto lago: con l’arrivo “in presa diretta” della richiesta da parte del presidente della riserva del pian di Spagna di un confronto per affrontare e risolvere il forte problema dell’invasione dei cervi che interessa la zona, anche se il fenomeno è diffuso nell’intero comprensorio interprovinciale.