Code annunciate ai valichi di frontiera questa mattina e nuove proteste per la mancata riapertura delle dogane minori, chiuse da settimane per l’emergenza coronavirus. In Svizzera oggi sono ripartite numerose attività economiche e professionali e sono moltissimi i frontalieri che tornano al lavoro. Il passaggio obbligato solo dai valichi principali però ha inevitabilmente portato a code e lunghe attese per oltrepassare il confine.
“Una vergogna preannunciata – attacca il parlamentare comasco della Lega Nicola Molteni – Disagi clamorosi per i nostri lavoratori frontalieri, in gran parte tornati al lavoro. Abbiamo chiesto più volte al Governo di attivarsi con la Confederazione Elvetica per riaprire almeno i valichi di Maslianico e Val Mara. Ci aspettavamo una maggiore determinazione nella tutela dei nostri lavoratori frontalieri e invece risultati zero”.
“Nel frattempo la Svizzera, a differenza dell’Italia, è ripartita – attacca Molteni – Il governo si deve svegliare. Abbandonare al proprio destino migliaia di lavoratori italiani, che rappresentano per il nostro Paese e per i nostri territori di confine una grandissima risorsa umana ed economica, è indegno. La Lega continuerà ad incalzare l’esecutivo affinché la loro voce venga finalmente ascoltata”.
“Il governo svizzero si è detto disponibile a collaborare, perciò siamo ora in attesa di nuovi aggiornamenti più precisi che dovrebbero giungere nei prossimi giorni” risponde il parlamentare dei 5Stelle Giovanni Currò. “Ciò che ora ci auspichiamo è che le misure di contenimento sanitario che verranno scelte, siano il più possibile simili tra i due paesi, vista anche la vicinanza geografica”. “Il governo italiano, con il ministero degli Esteri sta costantemente monitorando la situazione sul confine svizzero, come è stato fatto fin dalla decisione della chiusura dei valichi”, conclude Currò.