La riapertura si avvicina pur con delle regole molto restrittive. I rappresentanti delle diverse categorie, dalla ristorazione al benessere sono pronti a riaprire ai clienti pur con le cautele e le misure di sicurezza necessarie.
“Il tema del momento è cercare di non fare sembrare i ristoranti delle sale operatorie – interviene Giovanni Ciceri, presidente di Confcommercio Como – Abbiamo creato un protocollo come associazione con il dottor Marco Larghi, a lungo responsabile dell’Asl e lo chef Mauro Elli e lo abbiamo inviato in Regione. Se vogliamo riaprire – aggiunge – ci vuole rispetto delle regole e buonsenso. Si lavorerà probabilmente per un terzo dei tavoli presenti, ma potrebbe essere un segnale. Credo sia positiva la concessione in Veneto e in Toscana del servizio take-away, una piccola boccata d’ossigeno. Speriamo venga adottata anche in Lombardia”.
Dalla ristorazione all’abbigliamento.
“La categoria è pronta per ripartire, ma attende le direttive. Le notizie riguardo la sanificazione degli abiti che vengono provati sono prive di fondamento e non sono contenute in alcun decreto – spiega Marco Cassina presidente della Federazione Moda Italia Como di ConfCommercio – Per il resto siamo pronti e consapevoli per l’utilizzo di mascherine, il limite dei 40 metri quadrati a cliente, l’uso di disinfettanti eventualmente guanti e per la sanificazione degli ambienti, due volte al giorno. Chi ha più di un ingresso ne utilizzerà uno per l’ingresso e uno per l’uscita” conclude Cassina auspicando una risposta a breve sulle date.
Anche per parrucchieri e estetisti cercano di capire tempi e modalità della riapertura.
“Come categoria siamo abituati a rispettare regole rigidissime. Utilizzavamo già tutti i materiali usa e getta. Abbiamo aggiunto sterilizzanti, acquistato sistemi per l’ozono, misureremo le temperature e faremo i tamponi a chi lavora – chiarisce Ornella Gambarotto, nota imprenditrice con negozi di parrucchiere ed estetica in città – Il limite riguarderà gli spazi e le persone. Noi a Como ad esempio abbiamo 12 dipendenti, come spazi e distanze potremo servire al massimo 6 clienti alla volta, così lavoreremo su due turni, 7 giorni su 7, fino alle 21. Ma questo – dice infine – non ci spaventa”.