Lunedì 27 aprile, migliaia di frontalieri torneranno a lavorare in Canton Ticino, e la situazione di rischio e precarietà legata a salute e lavoro in cui si trovano, mobilita la politica.
La Lega, nella seduta odierna della Camera dei Deputati, è riuscita a far approvare dal Governo l’ordine del giorno presentato dall’onorevole Ugo Parolo: “Abbiamo formalmente impegnato il Governo a intraprendere urgentemente tutte le opportune iniziative nei rapporti con la Confederazione Elvetica, -spiega Parolo- affinché sia garantita la tutela della salute pubblica, e quella economica, anche al fine di non arrecare alcun pregiudizio per il prosieguo dei rapporti di lavoro”: fondamentale chiarire quali siano le iniziative governative bilaterali, assunte e che si intendano assumere in vista della “fase due” per l’onorevole, in modo da coniugare la sicurezza dei nostri connazionali con le dovute tutele lavorative. “Attendiamo –conclude l’onorevole- risposte concrete da parte del Governo”, risposte già sollecitate dal partito attraverso il deposito di una interpellanza urgente ai Ministri Di Maio e Speranza. In merito alla questione, il deputato leghista Nicola Molteni, tra i cofirmatari dell’ordine del giorno, sottolinea: “Il governo, ora si dovrà impegnare a garantire tutele sociali ed estendere la cassa integrazione per i lavoratori di frontiera, a riaprire i valichi e a velocizzare i trasferimenti da e per la Svizzera: ci aspettiamo la riapertura dei valichi di Maslianico, ValMara, Ronago e quelli fino ad oggi chiusi”.
Anche il MoVimento 5 Stelle esprime preoccupazione in merito, attraverso il consigliere regionale, Raffaele Erba, che alza nuovamente l’attenzione sul rischio della nascita di nuovi focolai creati dai contagi di ritorno”, timori esposti anche in una lettera urgente indirizzata al Presidente della Commissione Speciale Elvetica e all’assessore regionale agli enti locali Massimo Sertori, per conoscere le azioni intraprese a tutela della salute dei frontalieri, e chiede una riunione d’urgenza in Consiglio regionale della Commissione speciale elvetica.