Il Ticino “si è impestato a seguito della contiguità territoriale con la Lombardia principale focolaio covid dell’Occidente”, “I 45mila frontalieri nel terziario restano a casa”, e ancora “Cancellare la libera circolazione delle persone, che è uguale alla libera circolazione dei virus!. Lorenzo Quadri, rappresentante della Lega dei Ticinesi, in un lungo messaggio sulla sua pagina Facebook, si scaglia contro i frontalieri.
“È chiaro che chi scrive in questo modo espone le sue teorie considerando in modo volutamente parziale gli aspetti economici del territorio facendo leva sulle paure generate da questa emergenza sanitaria per riscuotere consenso”, è la immediata reazione di Azione Como che, attraverso un comunicato, “condanna questa volgare speculazione politica (…) intrisa di uno strisciante razzismo”.
“Di fronte alla vulnerabilità che il contagio implica, è evidente come non mai la stretta interconnessione tra i territori e gli esseri umani che li abitano –si legge nella nota-. La risposta efficace, spiega Azione Como, deve comportare un grande senso di responsabilità e collaborazione da ambo i lati del confine, le imprese, che rappresentano una rete di vitale importanza per la società e il territorio, necessitano di un serio confronto con le istituzioni e con tutte le forze sociali per perseguire in maniera credibile la ripresa in tempi rapidi. Non hanno bisogno, invece, -termina il comunicato- del solito squallido teatrino”.