Nel primo trimestre 2020 calano di quasi 600 unità, 376 soltanto a Como, le imprese lariane registrate alla Camera di Commercio di Como e Lecco. Sono i primi riflessi, attesi e poco rassicuranti, dell’emergenza Covid-19 sull’economia. A preoccupare è in particolare il dato relativo alle imprese nate nei primi tre mesi del 2020, il più basso degli ultimi dieci anni: 766 nel Comasco, con un calo del 20% rispetto allo stesso periodo del 2019. Anche il tasso di crescita delle imprese lariane è negativo: -0,8%, contro il -0,4% a livello regionale. Ad avere il peso maggiore in provincia di Como sono le imprese del tessile-abbigliamento, del legno-arredo, degli altri servizi e del turismo. Il comparto artigiano ha registrato un calo di oltre 200 imprese, una larga maggioranza delle quali, 158, a Como. Anche in questo settore si registra una forte flessione delle imprese nate nei primi tre mesi dell’anno, come era prevedibile a causa dell’emergenza coronavirus iniziata alla fine di febbraio. La diminuzione ha riguardato soprattutto la provincia di Como, dove le iscrizioni si riducono di 101 unità, passando da 416 a 315, mentre il tasso di crescita negativo raggiunge il -1%. Le imprese artigiane maggiormente presenti sul territorio sono quelle del legno-arredo, del tessile-abbigliamento e delle costruzioni.