A poco meno di un mese dai sopralluoghi e dall’identificazione di tre edifici che potrebbero ospitare una settantina di letti di sospetti Covid o pazienti negativizzati, ma ancora in quarantena, ancora nulla di fatto sull’ex ospedale Sant’Anna.
Al problema del reperimento delle risorse si sarebbe unita, negli ultimi giorni, anche una questione di protocolli da seguire per l’allestimento della struttura. Creare infatti 70 letti sul modello di quanto realizzato all’interno del Felice Villa di Mariano Comense, ovvero una vera e propria struttura sanitaria, pur a “bassa soglia”, ma con le necessarie assistenze del caso comporterebbe una serie di opere, dotazioni e assunzione di personale che la Provincia di Como, sotto l’ala dell’Ats non è in grado di sostenere. Diversa invece sarebbe una destinazione più di tipo “alberghiero”. L’ex Sant’Anna insomma, potrebbe essere un polmone per ospitare quei pazienti che nelle proprie abitazioni potrebbero mettere in qualche modo in difficoltà altri componenti del nucleo familiare. Una sistemazione provvisoria in attesa dell’ultima conferma della negatività al virus. I protocolli regionali per tali strutture non sono però ancora pronti. Lo saranno probabilmente a giorni, forse a ore. Ieri a Villa Saporiti non era giunto ancora alcun documento. Così il progetto rimane per forza di cose in una situazione di stallo.