Sono 1.653, circa 500 in più rispetto a due settimane fa, le aziende del territorio che hanno presentato domanda alla Prefettura di Como per riprendere la loro attività produttiva, sospesa a causa dell’emergenza Covid-19. Ad oggi, sono 1.278 le richieste esaminate e istruite dalla commissione appositamente costituita dal prefetto Ignazio Coccia, di cui fanno parte Camera di Commercio, organizzazioni sindacali, associazioni di categoria, forze di polizia e vigili del fuoco. Altre 375 domande sono ancora in corso di valutazione.
I provvedimenti di sospensione adottati nei confronti di aziende che non presentavano i requisiti per essere autorizzate a proseguire l’attività sono soltanto 6, mentre 166 domande sono state presentate da chi ha chiesto di entrare in azienda solo per attività di vigilanza, manutenzione, gestione dei pagamenti, pulizia e sanificazione, o spedizione e ricezione di merci in magazzino.
Intanto arriva l’allarme della Cna nazionale, rilanciato dalla Cna del Lario e della Brianza. “Assistiamo ad un processo disordinato e incomprensibile, – scrivono in un comunicato – apparentemente scollegato dai principi del decreto del 10 aprile, affidato all’iniziativa dei singoli e alle valutazioni discrezionali. È necessario che il Governo riprenda in mano la gestione della politica economica, sottraendola all’improvvisazione delle Regioni e all’arbitrio dei Prefetti, e definisca, con la massima urgenza e chiarezza, tempi e principi per consentire all’Italia di riavviare i motori”.