Mercato dell’auto e pandemia. Un settore già in difficoltà, che con la chiusura di fabbriche e concessionari in Italia, il primo paese a fermarsi per l’emergenza sanitaria, registra un tracollo delle immatricolazioni dell’85,4% –secondo dati dell’Acea- , il risultato peggiore a livello europeo.
I numeri in provincia di Como, comunicati dall’Automobile Club -8406 associati nel territorio-, vedono a marzo 2020, 372 nuove immatricolazioni rispetto alle 2233 di marzo 2019, con un crollo dell’83,3%, superiore alla media lombarda che si attesta a -82,8%.
Per quanto riguarda l’usato, a marzo sono stati 1043 i passaggi di proprietà registrati, nello stesso periodo del 2019 erano stati 2.531: con una variazione negativa del 58,8%.
“Direi che il mercato dell’auto, in particolare nella nostra provincia, -commenta il Presidente dei Aci Como, Enrico Gelpi- segna un dato negativo preoccupante, maggiore della media nazionale e regionale lombarda, tenuto conto che non riguarda solo la vendita di auto nuove o usate, ma anche tutta la filiera della componentistica che nel territorio è molto radicata e produce per molte case automobilistiche, anche estere, e rappresenta un asset economico determinante, oltre che per le concessionarie, anche per molte piccole imprese del territorio.
Bisogna quindi avviare con urgenza la riapertura delle attività del settore automotive, ovviamente con la predisposizione e il rispetto di tutte le misure per la sicurezza dei lavoratori e dei clienti.
E poi –conclude Gelpi- prevedere un piano di sostegno al settore e/o di incentivi all’acquisto di auto nuove e usate superiori agli euro 4, che gioverebbe anche all’ambiente”.