Quasi 900 operatori sanitari delle residenze per anziani e disabili di Como e Varese assenti dal lavoro per casi accertati o sospetti di coronavirus e oltre 400 ospiti deceduti per Covid o per sintomi riconducibili all’infezione. Numeri drammatici e purtroppo tuttaltro che definitivi emersi oggi nell’ambito di un confronto tra i rappresentanti delle organizzazioni sindacali del territorio e l’Ats Insubria, che comprende i territori di Como e Varese.
I dati forniti dall’Ats sono complessivi dei casi delle due province. “Finalmente Ats Insubria ha risposto alle reiterate richieste di Cgil Cisl Uil – sottolineano in una nota congiunta i referenti provinciali Matteo Mandressi, Francesco Diomaiuta e Salvatore Monteduro – Ma ancora molto resta da fare, rapidamente e in maniera efficace, dato che il tempo, in questa situazione di grave emergenza Covid19, resta un elemento fondamentale ed è preoccupante la situazione sanitaria e sociale che si è determinata”.
“I dati ufficiali su decessi e contagi nelle case di cura saranno comunicati a breve”, fanno sapere i rappresentanti sindacali. Oggi però sono stati forniti i primi numeri. Al momento, sono stati effettuati 2056 tamponi a operatori sanitari e ospiti delle strutture del territorio su un totale di 10mila e 6.303 operatori sanitari. Sono stati accertati 237 casi di contagio tra il personale e altri 622 operatori sono assenti dal lavoro per sintomi sospetti, senza aver fatto il tampone.
Drammatici i dati sugli ospiti che hanno perso la vita, 105 quelli che sicuramente avevano contratto il virus e altri 322 con sintomi sospetti ma senza che sia stato eseguito il tampone.
“L’Ats ci ha garantito che comunicherà i dati ufficiali su decessi totali e decessi per Covid19 ogni settimana – fanno sapere i sindacalisti comaschi – Abbiamo chiesto inoltre che le informazioni vengano suddivise per provincia. Abbiamo più volte richiamato l’attenzione sulla drammatica situazione degli operatori sanitari di queste strutture. È preoccupante che il 13,63% di personale sia assente perché contagiato o per sintomi sospetti. Questo incide pesantemente sul carico di lavoro degli altri colleghi. Chiediamo un intervento immediato, con l’invio anche di personale di Croce Rossa, protezione civile, Esercito”.