La politica all’unisono, con Pd e Fratelli d’Italia in prima linea, lancia un grido d’allarme sul mondo della scuola. L’orizzonte appare incerto per la ripartenza delle attività produttive, e lo è ancor di più sul fronte educativo. “In questi giorni si parla sempre più spesso di Fase 2, di attività produttive in ripartenza, di un graduale ritorno alla normalità. Ricordiamoci però che anche le scuole dell’infanzia, senza il sostegno delle rette, stanno pagando il prezzo enorme della quarantena. – interviene il segretario provinciale del Pd, Federico Broggi – Se non verrà fatto nulla rischiamo che molti bimbi comaschi non ritornino in classe una volta cominciata la ripresa”. Molte strutture, come sottolinea il segretario, rischiano di chiudere a causa delle difficoltà economiche. Sono due allora le richieste che Broggi formula al governo e alla Regione. “Erogare subito i contributi ordinari alle scuole dell’infanzia, senza attendere come ogni anno l’autunno inoltrato – dice il segretario – e stanziare ulteriori risorse straordinarie per “traghettare” i servizi per l’infanzia verso una propria Fase 2, coprendo i costi degli asili fermi da marzo fino a luglio”.
L’altro fronte aperto è quello delle scuole paritarie. “Un problema serio – commenta il deputato di Fratelli d’Italia, Alessio Butti – La pluralità dell’offerta formativa va difesa soprattutto in momenti drammatici come questo. Molte famiglie non pagano le rette, unica forma di sostentamento per le paritarie. Molti genitori costretti a casa non possono lavorare. I bambini e i ragazzi non vanno a scuola, ma le spese, specie quelle per i docenti, restano. Le stime, in carenza di interventi dello Stato, portano a ritenere che parecchi istituiti non riapriranno i cancelli a settembre, inondando le scuole pubbliche con altre centinaia di migliaia di studenti. Anche sul nostro territorio il problema è sentito”, conclude Butti, che ha raccolto le proteste e le ha tradotte in emendamenti da presentare ai singoli decreti-emergenza varati dal governo. Sul tema interviene anche la Federazione Italiana Scuole Materne, sezione provinciale di Como e Sondrio. “Allo Stato – si legge in un comunicato – non si chiedono privilegi né elemosina ma di riconoscere il servizio pubblico che queste realtà assicurano. Intervenire oggi con un fondo straordinario destinato alle realtà paritarie o con forme di sostegno, quali la detraibilità delle rette, alle famiglie, è l’ultima campanella”.