Si lavora alla Fase 2 che in Lombardia si chiamerà “Nuova normalità”, è previsto per domani un confronto tra Regione, categorie produttive, sindacati, capigruppo delle diverse parti politiche che siedono in consiglio regionale e le 14 università lombarde per ipotizzare un calendario e le modalità della riapertura presumibilmente a partire dal 4 maggio.
“Si tratta – si legge nella nota diffusa nelle scorse ore – degli ‘Stati generali del Patto per lo sviluppo’. Tra le ipotesi circolate si parla di orari di apertura scaglionati, settimana lavorativa spalmata su sette giorni anziché su 5 e con orari di inizio diversi oltre a controlli anti-affollamento sui mezzi pubblici”.
“Discuteremo i metodi per riaprire lentamente – ha detto Fabrizio Sala, vicepresidente lombardo – attraverso questo confronto avremo una base operativa per riuscire ad avere un pacchetto di proposte che possa essere utile alla ripresa. Sulle attività produttive la competenza è del governo centrale e sarà lo stesso governo a definire le modalità – aggiunge il vicepresidente lombardo – pensiamo però che questo lavoro possa essere utile anche a Roma dato che la Lombardia è stata travolta da uno tsunami in materia di contagi e quindi è importante che arrivino delle indicazioni utili dai diretti interessati per poter avviarci verso quella che abbiamo definito – conclude – una nuova normalità”.
Una fase che sarà contraddistinta dalle 4 D di cui si è parlato nelle scorse ore, cioè: distanziamento, dispositivi, digitalizzazione e diagnosi.