Rinvii, ritardi e stop nella tormentata vicenda del cantiere infinito delle paratie sono la regola più che l’eccezione. Ora, alla lunga lista degli ostacoli che impediscono di liberare il lungolago da un intervento che lo tiene ingabbiato dal 2008 si aggiunge anche la pandemia da coronavirus. Il contratto con l’azienda che dovrà realizzare i nuovi lavori, coordinati dalla Regione, non è ancora stato firmato e il motivo ufficiale, come spiegano dall’assessorato lombardo agli Enti Locali di Massimo Sertori, sarebbe l’attuale emergenza sanitaria.
Cronoprogramma alla mano, in realtà, la firma del contratto era prevista per dicembre dello scorso anno, termine poi slittato a gennaio. Già prima dell’emergenza dunque si era accumulato l’ennesimo ritardo, che ora si è dilatato, a tempo indeterminato.
Nonostante infatti ci siano cantieri più o meno importanti, dalle asfaltature a opere strategiche come la metropolitana di Milano o il ponte Morandi di Genova, che procedono anche nell’attuale situazione di emergenza, naturalmente nel pieno rispetto delle normative di sicurezza per la tutela dei lavoratori, la linea scelta per una delle opere più attese dalla città di Como è quella di restare fermi ad aspettare.
Attesa a tempo indeterminato, come detto, visto che non è neppure stato firmato il contratto con l’azienda che si è aggiudicata il bando di gara per il completamento delle paratie del lungolago. “L’impresa ha consegnato tutti i documenti di rito, ma non hanno ancora firmato il contratto – fanno sapere dall’assessorato agli Enti locali della Regione – Ribadiamo che in questo momento tutti i nuovi cantieri sono fermi. Non avrebbe senso firmare il contratto e poi fare subito la sospensione dei lavori”.
Impossibile dunque in questo momento indicare una data per la ripresa dei lavori sul lungolago. Il nodo di Tavernola e dell’area di stoccaggio del materiale del cantiere sarebbe stato risolto e dunque non ci sarebbero altri impedimenti alla firma del contratto. Il sottosegretario Fabrizio Turba, già nel pieno dell’emergenza, aveva dato come “imminente” la firma dell’accordo, che poi non è mai arrivata. I lavori, quando finalmente inizieranno, dovrebbero durare 21 mesi e costare circa 13 milioni di euro.