Estendere le garanzie di reddito del decreto Cura Italia ai circa 6mila lavoratori frontalieri che hanno perso il lavoro: anche Angelo Orsenigo e Samuele Astuti, consiglieri regionali del Pd e componenti della Commissione speciale rapporti tra Lombardia e Confederazione elvetica, si uniscono alla richiesta avanzata dalla Cisl –a cui si sono uniti gli altri sindacati- e Movimento 5 Stelle.
Il Ticino è il cantone più colpito dalla pandemia in Svizzera, con 2.599 casi positivi comunicati dalle autorità, e 198 decessi dal 25 febbraio. In tutta la confederazione, sono invece 22.242 i tamponi positivi, 641 i decessi.
“Il Consiglio generale degli italiani all’estero ha presentato una proposta in questo senso – continuano Orsenigo e Astuti –. Il nostro senatore Alessandro Alfieri si è già mosso presentando un ordine del giorno al decreto, che sarà votato nelle prossime ore. Anche Regione Lombardia –sottolineano- deve andare nella stessa direzione e stilare un documento forte che faccia sentire il sostegno ai frontalieri e la richiesta al Governo”.
Le richieste avanzate dai due consiglieri regionali del Pd, in linea con il senatore Alfieri, sono chiare: indennità per coloro che non vanno al lavoro e non percepiscono reddito e la possibilità per i frontalieri di usufruire degli ammortizzatori sociali e del congedo parentale. Mentre per chi, invece, continua a lavorare nel cantone, un’adeguata dotazione dei dispositivi di protezione individuale. Quest’ultima richiesta, concludono Orsenigo e Astuti: “la rivolgiamo al Canton Ticino e alle associazioni di categoria delle sue imprese”.
Sulla questione intervengono anche i leghisti Stefano Candiani -senatore di Varese- e Nicola Molteni -deputato di Como-: “Chiediamo al Governo, -scrivono in una nota- ancora una volta, di farsi carico del tema dei frontalieri…E’ necessario estendere le tutele sociali anche ai nostri cittadini che lavorano in Svizzera”.