“Cittadini in quarantena: l’Ats non può scaricare sulle nostre spalle la responsabilità”. È il messaggio di settantuno sindaci della provincia di Varese e Como, il bacino di competenza dell’Ats dell’Insubria, l’ex Asl.
A fine marzo l’autorità sanitaria ha firmato un’ordinanza con quale si chiede ai sindaci, in sintesi, di decidere anche autonomamente di mettere in quarantena i cittadini entrati in contatto stretto con Covid positivo.
“Il provvedimento – scrivono gli amministratori – appare un tentativo di riversare sui sindaci e sui comuni responsabilità proprie dell’Ats, cui la stessa avrebbe dovuto fare fronte adottando sin dall’inizio le misure precauzionali ora tardivamente demandate ai sindaci”. Quindi, il passaggio sulle divisioni delle competenze: “Il sindaco è sì autorità sanitaria locale, ma non può certo sostituirsi, per competenze e funzioni, al ruolo dell’autorità medica. Se, infatti, dovessimo ammettere che il provvedimento richiesto debba essere adottato dai sindaci sulla base della semplice conoscenza empirica del possibile contagio e/o del possibile contatto, ciò significherebbe consentire una inammissibile interferenza dei sindaci anche sull’operato dei medici”. I sindaci invitano l’ATS Insubria ad annullare in autotutela il provvedimento.