I dormitori per le persone senza fissa dimora a Como da oggi sono aperti 24 ore su 24 tutti i giorni. “E’ una decisione importante – spiegano dalla Fondazione Caritas – alla quale siamo arrivati non senza sforzi, dopo giorni di intenso lavoro per riuscire a reperire, anche con nuove assunzioni, il personale necessario a garantire la copertura di tutti i turni di apertura”.
I dormitori sempre aperti sono quello comunale di via Napoleona, quello di via Sirtori abitualmente limitato all’emergenza freddo con anche la tensostruttura e quello dei comboniani di Rebbio.
Complessivamente sono 9 gli operatori in più che sono stati messi a disposizione dei servizi dalla rete Caritas. Questo comporterà un impegno di risorse economiche, che sarà in parte coperto dai fondi erogati dal Comune di Como e da un primo contributo di 10mila euro già stanziato da Caritas italiana. Per il resto la Caritas diocesana interverrà con risorse proprie il cui importo complessivo dipenderà dalla durata dell’emergenza.
Pur sostenendo i costi umani ed economici di questa operazione la Caritas diocesana non intende in questo momento lanciare nessuna campagna di raccolta fondi ritenendo più urgente sostenere le sottoscrizioni già attive a favore del mondo sanitario. “Con questo ulteriore sforzo a favore dei più poveri, senza dimora e migranti, la Caritas diocesana di Como vuole dimostrare l’attenzione di tutta la Chiesa diocesana a quelle persone che rischiano di essere doppiamente colpite da questa emergenza”, spiega il direttore di Caritas Como, Roberto Bernasconi, che sottolinea “la preziosa collaborazione e il dialogo che, in questa emergenza, si stanno strutturando sempre più con il Comune di Como, grazie al diretto coinvolgimento del Sindaco e dei Servizi sociali”.
“In questo momento mi sento di rinnovare il mio grazie più sincero – continua il direttore – a tutti gli operatori e ai volontari che nei dormitori, come nelle mense cittadine, pur con tutte le precauzioni del caso, seguendo le direttive emesse dalle autorità, stanno accettando di esporsi a dei rischi per permettere la continuità di servizi che sono essenziali per la nostra città”.