Quasi 400 aziende comasche hanno presentato alla prefettura la richiesta di non interrompere l’attività produttiva, in base a quanto previsto dall’ultimo decreto del presidente del consiglio Giuseppe Conte. “La priorità è garantire le norme di sicurezza”, precisa in una nota la prefettura dopo un confronto in videoconferenza con i responsabili delle segreterie territoriali di Cgil, Cisl e Uil.
Il vertice si è tenuto per concordare le modalità di esame delle comunicazioni inviate dalle aziende rimaste aperte e che devono e possono proseguire l’attività alla luce di quanto previsto dall’ultimo decreto del presidente del consiglio Giuseppe Conte.
“La decisione condivisa è stata quella sulla rilevanza prioritaria da attribuire alla predisposizione, da parte dell’azienda, di misure atte a garantire il rispetto del protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus negli ambienti di lavoro, sottoscritto il 14 marzo scorso tra Governo e Parti Sociali” fanno sapere dalla prefettura di Como.
In caso di mancato rispetto delle norme, la prefettura valuterà la sospensione dell’attività produttiva. “Con le organizzazioni sindacali – conclude la prefettura – abbiamo condiviso l’opportunità di un puntuale scambio di informazioni, in modo da procedere a una valutazione celere ma attenta delle comunicazioni pervenute, pur a fronte della loro consistenza numerica, visto che sono già 392 quelle acquisite agli atti fino ad ora”.