Una fila interminabile di tir alla dogana commerciale di Chiasso a partire dalle 12 di oggi. Una situazione che, come accade sempre in questi casi, si è riversata sul parcheggio Lario Tir di Lazzago, che oggi pomeriggio era intasato di mezzi pesanti. La causa va cercata nei controlli alla frontiera, diventati sempre più stringenti a causa dell’emergenza coronavirus. “I camionisti e i loro mezzi – spiegano dalla Polstrada di Como – vengono fermati uno ad uno e i controlli di tutti i documenti necessari per il passaggio in dogana richiedono tempo”.
Al valico si è creata però una situazione di potenziale pericolo. Gli autotrasportatori, come segnalato in primis da Cna Lario e Brianza, sono stati fatti scendere dieci alla volta dai loro mezzi e incolonnati per la rilevazione della temperatura. Procedura certamente decisiva per monitorare la situazione, ma che rischia di poter avere delle contro indicazioni. I camionisti si sono infatti allineati scrupolosamente cercando di mantenere la distanza di sicurezza e indossando, per chi le aveva, la mascherina. Ma inevitabilmente la presenza di così tante persone nello stesso spazio ha portato a creare assembramenti.
La situazione ha immediatamente allarmato Giorgio Colato, presidente della Fai, l’associazione interprovinciale degli autotrasportatori di Como e Lecco. «Se il trasporto serve e noi camionisti siamo indispensabili, allora dobbiamo essere protetti», dice Colato. Uno sfogo che punta a «fare in modo, ad esempio che siano sempre presenti delle mascherine in questi contesti. Non tutti i camionisti, pur avendole cercate, le hanno trovate. E questo può essere un rischio, soprattutto in tali frangenti. Capisco e condivido i controlli ma si devono creare le condizioni idonee per tutti». Decisiva l’informazione. «Noi attraverso i social e le radiotrasmittenti sui mezzi – chiude Colato – abbiamo informato i camionisti di non scendere se non con tutte le precauzioni e di prestare la massima attenzione».