Meglio tardi che mai. Alla fine, anche la Svizzera – arrivata sull’orlo dei mille contagi – ha varato misure di contrasto al Coronavirus.
In ritardo di oltre due settimane rispetto all’Italia, dopo giorni di pressanti richieste sia da parte elvetica sia da parte italiana – perché il contagio non si ferma certo al confine, la Svizzera finalmente serra i ranghi.
Il Consiglio federale ha varato un’ordinanza con effetto immediato che resterà in vigore almeno fino al 30 aprile.
Vietate le manifestazioni pubbliche e private di qualsiasi tipo con più di cento persone. In bar e ristoranti massimo 50 clienti, a distanza di sicurezza l’uno dall’altro.
Lezioni a scuola sospese fino al 4 aprile.
Giro di vite anche in dogana: dall’Italia entrano in Svizzera soltanto i cittadini svizzeri, i frontalieri e i trasportatori di merci. E’ stata inoltre varata una lista di provvedimenti di sostegno all’economia e all’occupazione.
Infine, chi ha sintomi di una malattia respiratoria e chi ha più di 65 anni non deve prendere i mezzi pubblici.
“Apprendiamo che la Confederazione Elvetica ha finalmente introdotto misure più restrittive per contrastare il contagio da Covid-19 – dichiara il capogruppo PD in commissione esteri al Senato, Alessandro Alfieri – Si raggiungono così, anche se in ritardo, standard più vicini a quelli introdotti da tempo in Italia. Per questo la lezione al nostro Paese, ascoltata durante la presentazione delle misure, risulta quanto mai fuori luogo”.
QUI IL COMUNICATO INTEGRALE DEL GOVERNO SVIZZERO