Meglio tardi che mai. Alla fine, anche il Canton Ticino chiude le scuole e vara misure stringenti di contrasto al Coronavirus. A oltre due settimane dal primo caso di contagio, il cantone di lingua italiana prende esempio dall’Italia e serra i ranghi per evitare la diffusione del contagio.
Stamattina il Consiglio di Stato, in una riunione straordinaria, ha deciso alcune misure da applicare a partire da lunedì 16 marzo. “L’Amministrazione pubblica garantirà i servizi di base e interromperà l’erogazione di servizi al pubblico non prioritari; per quanto riguarda le scuole, è decretata la chiusura di tutte le scuole dell’obbligo. Al fine di scongiurare il rischio di scambio intergenerazionale, al più tardi da martedì 17 marzo, sarà garantito presso le sedi scolastiche un servizio di accudimento per gli allievi che per ragioni famigliari non possono restare a casa”.
Quindi scuole chiuse, ma da lunedì. Domani sono attese comunicazioni di ulteriori restrizioni per l’economia privata.
Questa decisione segue diversi giorni di polemica, durante i quali da parte italiana – ma non solo – si chiedeva alla Svizzera l’applicazione di misure di contrasto al virus coerenti con quelle italiane, visto che – come pare ovvio – il contagio non si ferma certo al confine.
Ora, in ritardo di oltre due settimane rispetto all’Italia, la Svizzera – o meglio, il Canton Ticino – si adegua.