Negozi, bar e ristoranti chiusi fino al 25 marzo. Con la nuova stretta annunciata nella tarda serata di ieri dal premier Giuseppe Conte, in tutta Italia restano aperti solo i negozi alimentari, le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie. Deve comunque in tutti i casi essere garantita la distanza di sicurezza di un metro.
Il nuovo decreto del presidente del consiglio dei ministri prevede lo stop delle attività di tutti i negozi ad eccezione di quelli che vendono beni di prima necessità. Bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie sono chiuse ed è consentita la sola consegna a domicilio, sempre nel rispetto delle norme igienico-sanitarie. Sospesi anche i servizi mensa. Chiusura fino al 25 marzo anche per i parrucchieri e i centri estetici.
Il nuovo provvedimento restrittivo non ferma i mezzi pubblici. I passeggeri sono tenuti a rispettare le regole previste per evitare il rischio di contagio. Nessuna limitazione per il settore agricolo, zootecnico e di trasformazione agroalimentare, in modo da garantire l’approvvigionamento.
Restano aperte le aziende e imprese artigiane, nel rispetto di tutte le normative di sicurezza. Possono lavorare idraulici, meccanici e distributori di benzina, negozi di informatica, prodotti surgelati, elettronica, ferramenta, negozi di ottica e fotografia, articoli igienico-sanitari, articoli per l’illuminazione, per animali domestici e i negozi di telecomunicazione.
Aperte banche, uffici postali, istituti di credito, servizi finanziari e assicurativi, in tutti i casi sempre con l’obbligo di garantire la distanza di sicurezza.
Industrie e fabbriche, come precisato dal premier, potranno continuare a svolgere le proprie attività a condizione che assumano protocolli adeguati a proteggere i lavoratori. “Stiamo dando prova di grande resistenza e diventeremo un modello per tutti>, ha detto Conte ringraziando gli italiani.