La Svizzera ha chiuso i valichi minori per far confluire tutto il traffico dei frontalieri solo alle dogane principali. Ogni persona che attraversa il confine viene controllata, sia sul versante italiano che elvetico e chi non ha un motivo ritenuto valido per passare in base all’ordinanza per fermare l’emergenza sanitaria viene mandato indietro. Oggi, i frontalieri che sono andati al lavoro hanno impiegato anche oltre due ore per oltrepassare il confine e si sono registrate code chilometriche a tutte le dogane, compresa quella autostradale di Brogeda.
I frontalieri devono mostrare il permesso di lavoro per poter transitare. Il Ticino ha chiesto a Berna agenti di rinforzo per presidiare le dogane, ma vista appunto l’impossibilità di controllare ogni varco, oggi l’ufficio federale delle dogane ha deciso di chiudere con apposite barriere i piccoli valichi di confine. Nove in tutto quelli dai quali è già vietato il passaggio in entrambe le direzioni fino a nuovo avviso. Per il comasco in particolare quelle coinvolte sono Pedrinate, Ponte Faloppia, e Novazzano Marcetto.
“I confini con l’Italia sono aperti per i frontalieri – precisa la nota dell’ufficio delle dogane – Nel quadro dei controlli, il personale richiama l’attenzione dei viaggiatori provenienti dall’Italia sulle restrizioni di viaggio nel traffico turistico e del tempo libero e consiglia loro di evitare, se possibile, di spostarsi dall’Italia alla Svizzera. Per svolgere al meglio questo compito, l’agenzia ha deciso di incanalare il traffico proveniente dall’Italia ai grandi valichi di confine”.
Tra i frontalieri, viste le difficoltà di transito e l’incertezza su eventuali ulteriori restrizioni, molti, in gran parte su richiesta dei datori di lavoro si sono spostati stabilmente in Ticino, in albergo o in altre sistemazioni. Anche sul fronte ticinese è stato incrementato per quanto possibile il telelavoro, ma centinaia di italiani che lavorano in Svizzera, soprattutto nella sanità e nei servizi, non hanno la possibilità di lavorare da casa e, per continuare a svolgere il loro servizio, devono necessariamente andare quotidianamente oltreconfine.