Il settore dei trasporti è uno dei più colpiti dall’emergenza coronavirus.
Oggi la FIT CISL Lombardia interviene sulla situazione di crisi, sottolineando come la priorità assoluta sia quella “sanitaria”.
Per salvaguardare non solo la “persona” ma anche il lavoro ed il lavoratore occorra, -spiega la categoria dei trasportatori- oggi occorre ridefinire il perimetro delle attività necessarie in questo tempo di crisi.
Perciò, ferma restando la necessità di interventi economici straordinari da parte del governo, sottolineiamo la necessità di uno stop totale delle attività per almeno 15 giorni non strettamente collegate ai bisogni di prima necessità.
Va da sé che, ad esempio, tanto nel campo sanitario quanto nel campo del trasporto delle merci necessarie al sostentamento delle famiglie, nulla deve essere ridotto.
Ma tanto il trasporto pubblico locale esercitato su “gomma” (bus) quanto quello su ferro (treni) nella sua attuale programmazione dovrebbe cessare ed essere sostituito da una serie di “servizi minimi”.
Si tratta –spiegano dal sindacato- di rendere coerente il diritto alla salute con quello alla mobilità: oggi sappiamo che, per tutelare il primo, dobbiamo necessariamente “riproporzionare” il secondo, per cui –conclude la Fit Cisl lombarda- fermiamoci tutti per 15 giorni per poter far ripartire veramente la Lombardia al termine di questa emergenza.