Sesto contagio da coronavirus a Como. All’84enne di Lipomo, il primo paziente lariano, si erano aggiunti nei giorni successivi i casi dell’Erbese, di Montano Lucino, di Turate e della Bassa Comasca. Ieri, un nuovo contagio: una persona residente in città. Nel frattempo, è guarito ed è stato dimesso dal Sant’Anna, un giovane di Tradate curato per otto giorni dai medici dell’ospedale lariano. Il tampone è risultato negativo. Como resta, al momento, una delle zone meno colpite dal coronavirus. Soprattutto se si considera che il contagio, in Lombardia, si estende al momento rapidamente e in modo diffuso. Ieri sera, come ogni giorno, l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera ha fornito le cifre aggiornate del Covid-19 in Lombardia. In totale, i contagiati sono 2.251, 431 in più rispetto a mercoledì, quando i casi erano fermi a quota 1.820.
I primi a dover fare i conti con l’emergenza sanitaria sono stati gli infermieri. In tanti, come spiega il presidente dell’Ordine provinciale delle Professioni infermieristiche, Dario Cremonesi, hanno risposto positivamente già all’inizio dell’anno, quando la Federazione nazionale chiese ai professionisti della Lombardia e del Lazio disponibilità per i cordoni di sicurezza negli aeroporti. “Hanno aderito in molti per i servizi straordinari a Malpensa – commenta Cremonesi – Non ci risultano invece iscritti comaschi all’Ordine impegnati nei presidi sanitari della zona rossa”. Cremonesi ha accolto favorevolmente la notizia da parte dell’Asst lariana di assumere 30 infermieri dalla graduatoria professionale. “Credo sia la migliore risposta che si possa dare – dice il presidente dell’Ordine provinciale – Terminata l’emergenza, queste nuove figure conferiranno stabilità alla Sanità del territorio”.