Emergenza sanitaria: il conto più salato, fino a questo momento, viene pagato dal settore turistico comasco. Migliaia di cancellazioni, hotel costretti a rinviare l’apertura stagionale di settimane.
A sostegno del comparto arrivano due richieste.
La prima è della Cgil.
“Gli alberghi stanno posticipando le aperture e di conseguenza le assunzioni dei lavoratori, e chi ha già aperto si mantiene ad un regime minimo. – spiega Fabrizio Cavalli della Filcams – Ci saranno persone che rimarranno scoperte da reddito e contributi a causa del posticipo dell’assunzione, e che verranno ulteriormente penalizzate l’anno prossimo quando la maturazione della Naspi non sarà sufficiente a garantire la copertura di tutto il periodo. Le aziende del settore rischiano di veder sfuggire il proprio personale. Riteniamo urgente attivare un tavolo di confronto con le associazioni di categoria per fare il punto della situazione e richiedere alle Istituzioni l’attivazione di misure di sostegno che tengano conto di questa problematica”.
La seconda richiesta arriva invece da Svolta Civica, che in consiglio comunale a Como ha presentato un ordine del giorno in cui si chiede di prevedere nell’attuale bilancio, tramite gli avanzi, un fondo di emergenza per sostenere il settore culturale e turistico, includendo quindi commercianti, ristoratori, albergatori ed enti di promozione culturale.