«Tuteliamo tutto il personale in forza a Poste Italiane, da chi è allo sportello agli addetti al recapito». Appello del responsabile della Cisl Poste di Como Giuseppe Melina in vista in particolare dalla giornata di lunedì per il ritiro delle pensioni. Il suggerimento, se possibile, nell’ottica di evitare assembramenti è di evitare di recarsi negli uffici e ricorrere all’utilizzo delle carte libretto collegate ai singoli libretti postali che consentono i prelievi nei Postamat.
«Sappiamo che Poste Italiane ha deciso di aumentare il numero di mascherine da distribuire negli uffici – continua Melina – ed è un passo che apprezziamo, anche se si potrebbe fare di più, come dotare tutti gli uffici postali con vetri di protezione. È essenziale, però, che le forme di tutela siano estese anche al personale che si occupa del servizio di recapito a domicilio, che spesso ha un contatto con le persone ravvicinato».
I portalettere, in particolare, denunciano di sentirsi poco considerati. «Quando si recano presso altri uffici pubblici – aggiunge Melina – i portalettere sono invitati, in attuazione alle direttive regionali, ad attenersi al rispetto di specifiche normative di sicurezza, come, ad esempio, la compilazione di un apposito questionario. Per la loro tutela, però, Poste Italiane non ha al momento previsto nulla. Così non va».
Sono circa un migliaio i dipendenti di Poste Italiane in provincia di Como, di questi poco più di trecento sono gli addetti al servizio di recapito.