Turismo lariano in crisi per colpa del coronavirus. Con metà delle prenotazioni cancellate. Le prospettive sono inquietanti per un comparto fondamentale per l’economia lariana. La paura del contagio, riduce – inevitabilmente – la voglia di viaggiare e a pagarne le conseguenze sono le strutture ricettive, alberghi in primis. Il presidente degli albergatori lariani Roberto Cassani parla di “riflessi negativi pesanti” a causa della psicosi da coronavirus. “Siamo già a 40-50% di cancellazioni e i clienti cominciano a mettere le mani avanti anche per periodi più lunghi – dice – Sono perfettamente d’accordo con i provvedimenti sanitari di urgenza che sono stati messi in atto, ma l’idea che la Lombardia sia sotto coprifuoco, non fa bene al turismo, anzi. Per cui richiamo alla prudenza anche su questo fronte oltre che sulla tutela sanitaria della popolazione che è ovviamente il bene primario. Non possiamo mettere in coprifuoco il turismo e l’economia perchè non ce lo possiamo permettere”.
Le prime conseguenze si stanno facendo sentire in tutta la regione. Secondo gli economisti l’intero Paese rischia la recessione.
“Molte sono le disdette negli alberghi e nelle strutture ricettive ma anche nei ristoranti e i negozi che ruotano attorno a tali attività lamentano un drastico calo delle vendite – afferma il Presidente di Confcommercio Como Giovanni Ciceri – e anche se l’allarme dovesse terminare nel breve, il danno economico sarà comunque consistente e avrà lunghe ripercussioni”. Secondo Confcommercio Como dovrà essere intrapresa una campagna marketing non indifferente e occorreranno sforzi consistenti per poter ristabilire una situazione accettabile.
“Siamo ormai in uno stato di emergenza” – sostiene il Presidente Ciceri – “sarà sicuramente opportuno che le Autorità competenti si attivino per provvedere ad individuare una serie di interventi che portino al risarcimento dei danni presenti e futuri, ad esempio attraverso l’esenzione dalla tassazione, la sospensione di ogni forma di imposta e dei pagamenti delle rate dei mutui bancari, la facilitazione per l’accesso delle imprese al Fondo di garanzia per le Pmi, i contributi straordinari per la ripresa delle attività”.