Giovedì sera il primo caso di coronavirus nel lodigiano, oggi a distanza di meno di 48 ore, i casi sono saliti a 39.
Ieri la prima conferenza stampa ufficiale di Regione Lombardia, con l’ammissione di una situazione di contagio in corso e l’attivazione di protocolli di sicurezza.
Oggi il vertice in videoconferenza dal Pirellone con Palazzo Chigi, la conferenza stampa con i giornalisti alle 12.30, la seconda convocata in meno di un giorno, slitta di due ore, proprio per il protrarsi del confronto tra le autorità.
I casi di contagio nel nostro territorio sono persone che hanno avuto un contatto stretto e ravvicinato tra loro.
259 gli screening effettuati attraverso i tamponi, 35 risultati positivi a Codogno.
Riguardo ai contagiati è l’assessore Gallera a fare il punto: i decessi sono saliti a 2, dopo il 78enne deceduto all’ospedale di Padova, una 77enne, il 20 febbraio, è stata trovata priva di vita nella sua casa di Casalpusterlengo, sempre nel lodigiano.
La donna soffriva già di diverse patologie, e il tampone risultato positivo, spiega l’assessore al Welfare Gallera, è stata effettuato dopo il decesso, quindi non è ancora noto se sia morta per il coronavirus.
E’ ricoverata invece all’ospedale di Cremona, una 38enne, vicina ad uno degli operatori sanitari in servizio all’ospedale di Codogno. La donna avrebbe accusato i classici sintomi, febbre e stato di stanchezza, ed è stata sottoposta al tampone. Proprio per arginare i casi tra il personale sanitario, spiega Maria Gramegna, dirigente del dipartimento walfare regionale, gli ospedali stanno attivando i protocolli di sicurezza che vedono anche un percorso separato all’interno dell’ospedale per le persone risultate positive, mentre è in fase di valutazione, con il ministero della Difesa, l’apertura di un ospedale militare, a Baggio o a Piacenza, per le persone infette.