Le giustificazioni variano dai motivi personali agli impegni di lavoro. Nessuno parla apertamente di precisa scelta politica. Il risultato, comunque, è stato un clamoroso rinvio per mancanza del numero legale del consiglio comunale convocato ieri sera per discutere del bilancio di Palazzo Cernezzi.
Una seduta attesa, su un tema fondamentale per l’amministrazione. Al momento di aprire i lavori però, l’aula di Palazzo Cernezzi era semivuota. Al primo appello, i consiglieri della maggioranza erano 13 rispetto ai 21 necessari e la situazione non è cambiata dopo un quarto d’ora, al secondo appello. La presidente del consiglio comunale Anna Veronelli dunque non ha potuto fare altro che annunciare la mancanza del numero legale e convocare una nuova riunione per la prossima settimana.
Le defezioni maggiori sui banchi di Forza Italia, con quattro assenze. “Tutte annunciate e motivate con una settimana di anticipo – precisa però il capogruppo, Enrico Cenetiempo, segnato tra gli assenti -. Sono in altri gruppi quelli che solo all’ultimo momento hanno detto che non sarebbero venuti. I nostri consiglieri, ci sono le chat che lo dimostrano, già da una settimana avevano preannunciato di avere altri impegni inderogabili e che non sarebbero stati presenti”. “Nessun motivo politico – aggiunge Cenetiempo – Se devo dire qualcosa al sindaco o ai consiglieri lo faccio apertamente. L’assenza di ieri era solo dovuta a una serie di coincidenze”.
Il sindaco stempera la rabbia con una battuta: “Era un mercoledì di coppe e forse c’è chi ha valutato che c’erano altre priorità”, dice Mario Landriscina. Poi usa parole dure: “Per preparare la serata hanno lavorato decine di persone e chi non c’era dimostra che non c’è rispetto per il lavoro delle persone che pur di mandare avanti l’amministrazione non si sono risparmiati, ringrazio i dipendenti in modo convinto”.
“Per quanto riguarda la lettura politica – conclude Landriscina – Forza Italia mi ha assicurato dopo l’uscita dalla giunta lealtà e sostegno e non hanno mai ritrattato. Io non sono stato informato di cambiamenti rispetto a questo. Sono dispiaciuto perché ha lavorato tanta gente e la città ha delle esigenze. La politica mi sta insegnando cose che avrei preferito non imparare”.