“Non ho niente di cui scusarmi, ho predicato il Vangelo e non ho offeso Salvini”. Don Alberto Vigorelli, il sacerdote di 81 anni di Mariano Comense querelato dal leader della Lega Matteo Salvini è comparso oggi davanti al giudice di pace Salvatore Falcone per la prima udienza del processo. Un tentativo di conciliazione, come prevede la procedura, che però si è chiuso con un nulla di fatto perché le parti non hanno trovato un’intesa.
In un’omelia durante la messa, nel novembre del 2016, don Alberto aveva detto ai fedeli “O si è cristiani o si è con Salvini”, parlando della tematica dell’accoglienza ai migranti. Parole contestate duramente dall’ex ministro dell’Interno, che è passato alle vie legali e ha denunciato il sacerdote.
Oggi l’avvio del procedimento giudiziario. Don Alberto era in aula, assistito dall’avvocato Oreste Dominioni. Matteo Salvini invece non era a Como e ha scelto di farsi rappresentare solo da un legale, Valentina Zanetto. L’aula del giudice di pace era affollata da decine di persone che hanno voluto sostenere il sacerdote e mostrargli la loro vicinanza e sostegno.
“Per noi c’è la volontà di arrivare a un accordo bonario – ha detto l’avvocato – ma vogliamo la formalizzazione delle scuse per quanto dichiarato nella messa”.
“La parola scusa non è contemplata – ha precisato Dominioni – Don Vigorelli ha predicato il Vangelo e per questo non può certo scusarsi. Si è detto che don Alberto odia Salvini ma anche questo non è corretto. La predicazione del Vangelo è ispirata solo dall’amore e non dall’odio”.
Niente scuse, niente accordo. Salvo sorprese dunque, le parti torneranno davanti al giudice il 14 maggio prossimo.
Non credo che nel Vangelo ci sia un passaggio dove si menzioni Salvini … anzi lo spero altrimenti quest’uomo è un immortale !!!