La querelle tra Matteo Salvini e don Alberto Vigorelli scatena decine di commenti sui social e, neanche a dirlo, divide il popolo del web. Netta la contrapposizione tra chi sostiene il sacerdote e la sua linea e chi al contrario contesta la politica fatta dal pulpito della chiesa.
“Piena solidarietà al sacerdote. Il Vangelo è esigente, non si piega ai comandi di nessuno”, si legge in un messaggio al quale subito un altro utente risponde: “Il prete pensi a dir messa, a fare la carità e accogliere nella sua struttura religiosa”.
“I preti dovrebbero solo predicare il Vangelo senza offendere nessuno”, è una delle opinioni diffuse insieme a messaggi del tenore: “Non si devono nominare i politici in chiesa”. Pensieri ai quali si contrappongono altri sulla linea di: “Non si denuncia chi fa il proprio dovere in quanto parroco. Forse ha l’età per dire quello che pensa, mentre altri per codardia o per motivi subdoli non lo fanno”. Tra i post di chi non condivide la linea di don Alberto compare anche qualche messaggio scritto da utenti che si dichiarano “cristiani ma con Salvini”. “La frase di don Alberto è propaganda politica” attaccano altri a cui risponde chi parla del sacerdote come di “una grande persona”. Tra le decine di commenti, non manca chi prova ad alleggerire i toni dello scontro con un ironico: “Belli che siete, oggi tutti teologi”. Con immancabile “faccina” con cuoricino e occhiolino per chiudere il messaggio e strappare un sorriso.
Solidarietà a don Alberto dalla parlamentare comasca del Pd Chiara Braga e dal consigliere regionale dem Angelo Orsenigo. “Don Alberto non ha diffamato o offeso nessuno, perché ciò che ha detto nell’omelia a commento del passo del Vangelo di Matteo sul “giudizio finale” rientra nel pieno diritto di espressione del pensiero di ognuno, e in particolare, del pensiero cattolico anche quando questo può apparire scomodo e mettere a disagio proprio noi cattolici” dice Chiara Braga. “Troviamo assurdo e insensato processare un prete perché predica i fondamenti della parola di Cristo – dice Orsenigo – Quanto detto durante un’omelia da un uomo di Chiesa, ma soprattutto da chi ha sempre messo in pratica i principi evangelici, primo fra tutti quell’“ama il prossimo tuo come te stesso” che sta alla base della nostra fede, non può essere contestato da alcuno, tanto meno da un politico che del messaggio cristiano fa un’arma politica ed elettorale”.