Non ci sono ancora conferme ufficiali, ma riguardo alla riqualificazione dello Stadio Sinigaglia, voci provenienti da palazzo Cernezzi parlano di un possibile accordo tra i vertici del Calcio Como guidati dall’amministratore Michael Gandler e una cordata italiana trainata dall’immobiliarista comasco Francesco Ugoni, che sarebbe pronta a siglare un accordo con i vertici della società sportiva con l’obiettivo di presentare al Comune un unico progetto.
Questo accordo permetterebbe sia di avere le risorse economiche necessarie per l’ammodernamento della struttura sia di possedere il ‘titolo sportivo’, come previsto dalla cosiddetta “legge sugli stadi”, ovvero l’insieme di norme approvate negli ultimi anni dal Parlamento e che permettono di velocizzare le procedure urbanistiche per la ristrutturazione dei campi di gioco che pone come condizione a questo tipo di operazioni proprio l’ok delle società che utilizzano gli stessi stadi per i campionati professionistici.
L’accordo, almeno al momento non è stato però confermato dai diretti interessati.
In realtà, sempre secondo quanto trapelato dal Comune, e diffuso dal Corriere di Como, entro la fine di questo mese potrebbe esserci l’annuncio ufficiale dell’intesa. Tutti i protagonisti di questa vicenda aspettano comunque di conoscere l’esito delle tre perizie commissionate all’Agenzia del Territorio; perizie che devono indicare il valore degli immobili in vista appunto del rilascio di una concessione pluriennale e della realizzazione di nuove opere.
Soltanto pochi giorni fa è stato annunciato un nuovo possibile progetto di riqualificazione dell’impianto, stavolta di marca cinese.
Tutto ancora da confermare, anche in questo caso. Il gruppo orientale intenzionato a realizzare il “nuovo” stadio sarebbe anche proprietario di una delle più importanti squadre del massimo campionato cinese, e si sarebbe detto interessato a rilevare il Calcio Como, ben sapendo probabilmente che la ristrutturazione del campo passa – come spiegato – dal possesso del titolo sportivo.