“Il problema c’è, tutti i giorni da 20 anni. Non è cambiato nulla. Anche i nostri mezzi subiscono le conseguenze”. A parlare è il presidente della Croce Rossa Italiana di Como, Matteo Fois, che interviene sull’annosa questione della sosta selvaggia in via Gramsci. Al di là dei rallentamenti e dei disagi per la viabilità una delle conseguenze concrete riguarda proprio i veicoli del soccorso che escono dalla sede di via Italia Libera. La questione è nota: all’entrata e all’uscita dei ragazzi dalla scuola media “Parini” si assiste quotidianamente a uno spettacolo indecoroso di genitori che si fermano con l’auto sul marciapiede per attendere i propri figli. Pochi minuti ciascuno, probabilmente, ma che sommati creano il caos su una strada così stretta con code che arrivano, appunto, fino in via Italia Libera e oltre. Strada sulla quale sorge anche la Croce Rossa Italiana con ambulanze e auto mediche in uscita. “Il disagio c’è – ammette Fois – già il semaforo ci blocca, le vetture in sosta in alcuni momenti peggiorano la situazione. Mi appello al buon senso dei cittadini, far fare ai propri figli qualche passo in più non mi sembra un problema. Bisogna mettersi sempre dall’altra parte – conclude il presidente della Croce Rossa di Como – se a causa del traffico un mezzo di soccorso tardasse nell’andare da un loro parente credo sarebbero i primi a non essere contenti”.
Un esempio realistico che dovrebbe far riflettere. Difficoltà che si ripercuotono anche sulle auto in uscita dalla Questura.
Appello al senso civico, insomma, che si aggiunge a quello già lanciato nelle scorse ore dall’assessore alla Sicurezza del Comune di Como, Elena Negretti.
In prima linea la preside dell’Istituto Comprensivo Como Centro Città, Valentina Grohovaz che conosce il problema (spesso le vetture in sosta limitano pure l’ingresso del parcheggio della scuola); in più occasioni ha già sollecitato le famiglie e non si tira indietro neppure questa volta. “Manderò una nuova comunicazione ai genitori (come già fatto a inizio anno) e proverò a sollecitare la polizia locale chiedendo di monitorare quando possibile la situazione – spiega – La mia preoccupazione sono proprio i mezzi di soccorso”. “Faccio fatica a comprendere i genitori che si lamentano per l’assenza dei parcheggi – dice infine – quando iscrivono i propri figli sanno dove si trova la scuola e indubbiamente valutano la logistica”.
Scuola che conta ad oggi 15 classi (il prossimo anno saranno 16), la situazione sembra destinata solo a peggiorare se non si interviene.