Il progetto cinese di riqualificazione dello stadio “Sinigaglia”, ha riaperto ancora una volta la discussione sul futuro di una delle aree più pregiate della città. “Siamo di fronte a un classico caso in cui è il contenitore che dovrebbe determinare il contenuto, e non viceversa – ha spiegato al Corriere di Como l’ex assessore all’Urbanistica del capoluogo lariano, Lorenzo Spallino – Dove il contenitore è ovviamente tutta l’area a lago, dalla diga all’hangar, mentre il contenuto sono i progetti di riqualificazione dello stadio”. Rifare lo stadio ha un senso se si ripensa completamente il lungolago cittadino.
“Quella attuale – dice Stefano Fanetti, capogruppo del Pd a Palazzo Cernezzi – è invece l’ennesima situazione in cui le scelte chiave per la città sembrano essere lasciate in mano ai privati. So bene che il pubblico non può arrivare dappertutto – dice ancora Fanetti – ben venga, quindi, l’iniziativa dei privati. Ma a una condizione: bisogna avere chiare le linee di sviluppo, non farsele dettare”.
Il capogruppo di Forza Italia, Enrico Cenetiempo, sottolinea il “curioso movimento di interessi attorno allo stadio di Como. Il ritorno di simili investimenti non lo ottieni con 200 abbonati alle partite – dice Cenetiempo – Ovvio che il “Sinigaglia” è appetibile dal punto di vista economico soltanto in funzione commerciale o alberghiera”.
Di interventi “utili per la città” parla anche Vittorio Nessi, capogruppo di Svolta Civica. “I progetti di cui si parla riguardano zone e strutture strategiche per il futuro di Como. Per questo, come abbiamo ribadito per la Ticosa, devono essere progetti di eccellenza, approfonditi con la massima cura, e ispirati da una visione futuristica di Como”, aggiunge.
Al momento, tra quelli annunciati e quelli di cui si è saputo in modo informale, sono almeno 5 i progetti di rifacimento del “Sinigaglia” pronti per essere presentati all’attenzione della giunta che governa il Comune di Como