Più di 1.500 studenti sono partiti per l’Erasmus in quasi 20 anni, oltre 200 stanno attualmente vivendo la loro esperienza europea. E’ il bilancio tracciato dall’Università dell’Insubria in occasione dell’Erasmus Day 2020 in programma in mattinata nel Chiostro di Sant’Abbondio.
Relatori dell’incontro i ragazzi che hanno già vissuto l’esperienza di studio all’estero.
“Gli studenti dell’Insubria non hanno ragioni per non partire – spiega Giorgio Zamperetti, professore ordinario e delegato del rettore alla Internazionalizzazione – Le borse che il nostro ateneo riserva alla mobilità europea sono tra le più alte e abbiamo più di 200 accordi di scambio con università di 26 Paesi. Invito gli studenti a uscire dalla loro comfort zone e a misurarsi con una dimensione internazionale che, oggi, sempre di più – aggiunge – si configura come uno degli elementi necessari per una carriera di successo”.
La seconda parte della mattinata è stata dedicata a conoscere da vicino le modalità di partecipazione a bandi Erasmus+ Studio e Erasmus+ Traineeship, ossia il classico periodo di studio all’estero e la possibilità di fare degli stage in enti pubblici o privati e in aziende.
L’università dell’Insubria ha a sua volta accolto in questi anni 653 studenti, 78 dei quali si trovano a Varese e Como in questo anno accademico. I paesi preferiti dagli studenti sono: Spagna, Germania, Portogallo, Polonia e Svezia. I corsi più richiesti, sia in arrivo che in partenza, sono Medicina ed Economia. La durata del soggiorno all’estero va da un minimo di 3 mesi (2 per gli stage) a un massimo di dodici.
Per l’anno accademico in corso l’Insubria offre più di 500 destinazioni in quasi 200 università europee per l’Erasmus tradizionale.