Ha patteggiato 5 mesi e 10 giorni l’automobilista coinvolto il 29 aprile dello scorso anno nell’incidente avvenuto ad Anzano del Parco e costato la vita a Simone Bertelé, 26 anni, nativo di Cantù e residente a Como. Il giovane era in sella alla sua moto, una Kawasaki R6N e, percorrendo la strada provinciale 342, si era scontrato frontalmente con una Renault Twingo che viaggiava in senso opposto.
Dopo il violento scontro, le condizioni di Simone Bertelè erano apparse subito gravissime. Rianimato dai soccorritori e trasportato d’urgenza all’ospedale Sant’Antonio Abate di Cantù, il giovane era morto poco dopo. La procura di Como aveva aperto un’inchiesta per omicidio stradale, coordinata dal magistrato Massimo Astori. Gli accertamenti sono stati affidati ai carabinieri della compagnia di Cantù.
Le indagini hanno accertato che il conducente della Twingo non aveva potuto evitare l’impatto. E’ stata invece accertata la responsabilità dell’automobilista di una vettura che procedeva nella stessa direzione del centauro, un 50enne di Merone alla guida di una Peugeot 308, che avrebbe allargato la traiettoria per evitare l’impatto con un mezzo che lo precedeva e stava effettuando una svolta a destra. Simone Bertelè aveva a sua volta provato a evitare l’impatto, ma aveva urtato lo specchietto della macchina e poi perso il controllo della moto, andando a schiantarsi contro la Twingo.
Il 50enne alla guida della Peugeot ha patteggiato davanti al giudice dell’udienza preliminare 5 mesi e 10 giorni, pena sospesa, con la sospensione della patente per un anno.